mercoledì 14 maggio 2014

Camice verde per i Robot

Da Vinci
it.wikipedia.org
Affidare la propria vita ai robot oggi è possibile, infatti li ritroviamo anche nelle sale operatorie, pronti ad operare.

La chirurgia robotica ha fatto il suo ingresso recentemente e rientra nell'ambito della chirurgia mini-invasiva. In realtà, il robot non è completamente autonomo, ma è controllato per mezzo di una consolle dal chirurgo, che non si trova nella sala operatoria, ma gestisce (da fuori) i bracci meccanici dell’automa. Osservando il tavolo operatorio, il paziente non è solo con il robot/chirurgo, ma un equipe di medici affianca e  inserisce i bracci robotici nella cavità sede dell’intervento.

Il primo dispositivo di chirurgia robotica è rappresentato dal DaVinci della Intuitive Surgical, che ha ottenuto nel 2000 l’autorizzazione per essere utilizzato nella chirurgia laparoscopica. Il Da Vinci è composto dalla consolle e da quattro bracci robotici (www.oggi.it): tre vengono utilizzati per operare, mantenendo bisturi, forbici o strumenti di elettrocauterizzazione, mentre il quarto viene adoperato per riprendere l’intervento e consentire al chirurgo una visione completa in stereoscopia dalla consolle, pertanto è formato da una telecamera con due lenti. Essendo un robot meccanico è il chirurgo a muovere i bracci attraverso due pedali e due controlli manuali.



L’efficienza del Da Vinci, oltre ad effettuare una chirurgia mini invasiva che significa minor tempo operatorio, piccole cicatrici e ripresa più rapida, consente al chirurgo di avere una visione  tridimensionale dell’intervento, di effettuare manovre delicate e fini e di ruotare di 360° il braccio, riuscendo a raggiungere spazi anatomici ristretti e profondi.  


Però il robot, che ha un costo molto elevato, da renderlo proibitivo a molte strutture,  è programmato con un software che non può essere modificato, vincolando così l’operato del chirurgo. Inoltre, non tutti gli interventi chirurgici possono essere effettuati con il Da Vinci, ma la chirurgia robotica è ristretta soltanto ad alcuni ambiti come chirurgia generale, urologia e ginecologia. Non pochi sono gli effetti collaterali, come perdite di sangue nelle isterectomie robotiche, scariche di corrente, generate dalle componenti delle estremità chirurgiche del robot. Molte sono le cause legali contro l’ Intuitive Surgical per l’operato del Da Vinci.

Esistono altri robot chirurgici simili, se non migliori del Da Vinci, ma il monopolio americano ha impedito la loro comparsa, a causa degli innumerevoli brevetti che risiedono sulle componenti del robot. Sprint è un prototipo di robot anch'esso per la chirurgia mini-invasiva, made in Italy, più piccolo ed economico del robot americano. Inoltre esso è più all'avanguardia, presenta il controllo della pressione degli strumenti, impedisce, attraverso un sistema automatico di evitamento degli ostacoli, lo scontro dei bracci robotici e trasmette il senso del tatto al medico con opportune tecnologie. Tutte queste migliorie possono essere apportate al Da Vinci, ma poiché esso stesso non ha nessun concorrente, non è necessario farlo.

Alberto Arezzo, specialista di chirurgia digestiva, afferma: «Quello che non perdono alla Intuitive è di promuovere a tutti i costi una tecnologia che avrebbe ancora bisogno di sviluppo. Che i robot possano essere d’aiuto in chirurgia è fuori di dubbio, ma che questo stato dell’arte sia davvero d’aiuto, su questo i dubbi ci sono eccome». 






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