giovedì 29 maggio 2014

E se in Brasile giocassero dei robot?

Quest'estate in Brasile si disputerà la ventesima edizione dei "Campionati Mondiali di Calcio". Sembra che non siamo lontani però dal giorno in cui vedremo, al posto dei nostri idoli, dei robot che si rincorrono e lottano per la vittoria. L'iniziativa nacque nel 1992 e l'idea di far giocare a calcio dei robot fu divulgata per primo da Alan Mackworth, un professore della University of British Columbia (Canada). Nello stesso anno a Tokyo venne organizzato un Workshop inerente all'intelligenza artificiale dove fu molto discusso il tema di diffondere, attraverso lo sport più popolare al mondo, gli sviluppi della scienza e della tecnologia. Nel giugno del 1993, dopo aver analizzato i primi ostacoli da superare e raggiunto un accordo, fu fondato il "Robot J-League" (J-League è il nome del più importante campionato di calcio giapponese).

mercoledì 21 maggio 2014

La rivoluzione è tridimensionale!

Il primo utilizzo di una stampante non risale, come sarebbe naturale pensare, all'avvento dei computer, bensì alla metà del diciannovesimo secolo. All'epoca i dispositivi riuscivano solamente ad imprimere su carta i segnali in Codice Morse del telegrafo. Nel 1986 Chuck Hull ha dato una svolta epocale al mondo della tecnologia ottenendo il primo brevetto sulla stampa 3D. Hull fondò a Valencia la prima azienda nel campo delle stampanti 3D: la "3D Systems". Al giorno d'oggi una stampante 3D da l'opportunità, grazie ad un software grafico, di produrre oggetti in forma tridimensionale attraverso la modellazione di un materiale plastico.

mercoledì 14 maggio 2014

Camice verde per i Robot

Da Vinci
it.wikipedia.org
Affidare la propria vita ai robot oggi è possibile, infatti li ritroviamo anche nelle sale operatorie, pronti ad operare.

La chirurgia robotica ha fatto il suo ingresso recentemente e rientra nell'ambito della chirurgia mini-invasiva. In realtà, il robot non è completamente autonomo, ma è controllato per mezzo di una consolle dal chirurgo, che non si trova nella sala operatoria, ma gestisce (da fuori) i bracci meccanici dell’automa. Osservando il tavolo operatorio, il paziente non è solo con il robot/chirurgo, ma un equipe di medici affianca e  inserisce i bracci robotici nella cavità sede dell’intervento.

Il primo dispositivo di chirurgia robotica è rappresentato dal DaVinci della Intuitive Surgical, che ha ottenuto nel 2000 l’autorizzazione per essere utilizzato nella chirurgia laparoscopica. Il Da Vinci è composto dalla consolle e da quattro bracci robotici (www.oggi.it): tre vengono utilizzati per operare, mantenendo bisturi, forbici o strumenti di elettrocauterizzazione, mentre il quarto viene adoperato per riprendere l’intervento e consentire al chirurgo una visione completa in stereoscopia dalla consolle, pertanto è formato da una telecamera con due lenti. Essendo un robot meccanico è il chirurgo a muovere i bracci attraverso due pedali e due controlli manuali.

domenica 11 maggio 2014

Il futuro della riabilitazione ? E' nei robot.


Foto di Silvestro Micera  e il suo lavoro all' EPFL

Afferrare una tazza o fare le scale, questo è il sogno di migliaia di persone che hanno perso l’uso degli arti.
Grazie alla robotica questo sogno potrebbe divenire presto realtà!
La riabilitazione robotica è basata su esercizi ripetitivi finalizzati ad un esperienza sensoriale-motoria che affianca la terapia classica. Diversi studi hanno dimostrato un recupero significativo del movimento degli arti per i pazienti che ne fanno utilizzo. Ma più in generale possiamo constatare che l’impiego di nuove tecnologie in ambito riabilitativo è una pratica  perseguita da anni e i risultati ottenuti fin ora sono davvero sorprendenti. Come riportato rispettivamente da il "Corriere della Sera" e "Il Sole 24 oreDennis Aabo Sørensen ed il progetto “Rewalk“ sono un esempio di quanto la robotica possa influenzare il recupero delle abilità. Partiamo dal primo: Dannis Sørensen.




giovedì 8 maggio 2014

Paura dei Robot?

La paura è un sentimento intrinseco in ogni essere umano, come il bambino che ha paura del buio perché non riesce a distinguere cosa gli sta intorno, così ogni uomo ha paura di ciò che non gli è chiaro.


Anche i Robot suscitano questo sentimento?
Uncanny valley
it.wikipedia.org
Secondo uno studio (www.giornalettismo.com), più l’ automa è simile all'essere umano, più fa paura.

Il motivo di questo strano comportamento sta interessando i ricercatori Kurt Gray dell’università International del North Carolina e Daniel Wegner di Harvard.
Entrando più nel dettaglio di tale studio, gli scienziati sono convinti che l’aggiunta di caratteristiche troppo umane suscita negli uomini preoccupazione, poiché viene oltrepassato il limite che separa l’uomo dal robot, ossia la capacità di sentire e di dare un senso alle cose.



lunedì 5 maggio 2014

Robonaut pronto per le passeggiate spaziali


fonte

Robonaut 2, il robot umanoide della NASA a bordo della ISS, riceverà presto in dotazione un paio di gambe.Robonaut si trova sulla stazione spaziale internazionale da febbraio 2011, al momento è agganciato ad un supporto fisso ed è in grado di parlare con il linguaggio dei segni,  utilizzare  attrezzi (come il misuratore del flusso d’aria e lo scanner RFID, usato per l’inventario) o afferrare oggetti in moto libero.